Il “Sentiero della Sensibilità”

“Questo non è un sogno. Sono uscito dal focolare. Ecco il sole brillante sulle nevi d’Alpago. Ecco il lago di S. Croce. E questo luccichio dorato sugli occhi che son le mie lagrime d’orgoglio italiano. O tu, di cui ho portato il saluto, dev’esser buono, dalla trincea, pensar queste cose. Ora so dove la prendi la forza tua di leone.”

Così scriveva il tenente Piero Jahier, dopo aver fatto visita alla madre di uno dei suoi alpini caduto sulle Tofane durante la Grande Guerra. Lui non era mai stato in Alpago prima d’allora, ma, a leggere le sue parole, deve aver provato una sensazione simile a quella di chi si trova oggi a passare da questo territorio, incastonato fra valle del Piave, Friuli e Fadalto: un microcosmo lontano dai luoghi dolomitici rinomati, ma altrettanto affascinante e interessante, che vanta una grande varietà del paesaggio, dal pascolo al bosco, dal lago alla montagna, tutto immerso in un panorama che ha pochi eguali in tutto l’arco alpino.

All’interno di questo contesto, grazie al progetto GATE è stato individuato e realizzato un percorso denominato “Sentiero della Sensibilità”, che permette a chiunque di muoversi in libertà nel territorio, consentendo di apprezzare tutto quello che di più bello la natura alpagota è in grado di offrire.

Il sentiero, lungo circa 25 chilometri, si sviluppa da Nord-Ovest a Sud-Est, mantenendosi a un’altitudine media di 1000 metri, ai piedi delle montagne del gruppo Col Nudo-Cavallo. Copre un lungo tratto del “Sentiero Alpago Natura”, tracciato, realizzato prestando molta attenzione al territorio, che unisce idealmente i tre comuni alpagoti (Alpago, Chies e Tambre).

Lungo il sentiero non è raro incontrare i tipici animali selvatici dei boschi di montagna. Il percorso, oltre a costeggiare pascoli e alpeggi, attraversa boschi di latifoglie e di conifere, che nelle diverse stagioni si vestono dei più svariati colori.

Ma la natura che si può incontrare percorrendo il “Sentiero della Sensibilità” non è fatta solo di colori, bensì anche di suoni e di profumi. Se provassimo a chiudere gli occhi per un momento, immaginando di non poter vedere colori e forme della natura che ci circonda, ecco che diventerebbe possibile concentrarci sui rumori tipici del bosco. E intanto potremmo sentire anche il profumo del muschio umido dopo la burrasca estiva o quello dei funghi del sottobosco pronti per essere raccolti. Per aiutare tutti i visitatori a cogliere queste centinaia di sfumature verrà realizzata una web app tramite la quale sarà possibile accedere a vari contenuti multimediali che accompagneranno i visitatori alla scoperta dei tesori nascosti di questa magica terra, permettendo a tutti di scoprire l’Alpago semplicemente camminando e ascoltando le voci del sentiero.